Mina anticarro
Una mina terrestre è un ordigno esplosivo che viene
posizionato sul terreno o sottoterra, e che esplode quando un veicolo o una
persona vi passano sopra. Il termine viene generalmente usato per indicare
ordigni progettati e prodotti a livello industriale (e quindi non per ordigni
improvvisati).
Nella tattica moderna, le mine
sono utilizzate per impedire l'accesso a determinate zone, per esempio per
impedire al nemico di oltrepassare confini contesi o, più in generale, per
limitarne i movimenti; lo scopo è quindi simile a quello del filo spinato.
Le mine terrestri in generale e le mine anti-uomo in
particolare (vedi sotto) sono soggette a forti critiche da un punto di vista
etico, poiché possono causare vittime civili e continuare a danneggiare la
popolazione locale anche molto tempo dopo la fine di un conflitto. Secondo le
fonti che osteggiano l'impiego di questo tipo di ordigno, per esempio, oltre
35000 persone in Cambogia hanno sofferto di
mutilazione o sono decedute a causa delle mine anti-uomo molto tempo dopo la
fine della guerra.
La rimozione delle mine terrestri è un'attività pericolosa, costosa e richiede
tempi molto lunghi, e un terreno minato può risultare non percorribile (e
quindi non coltivabile o in generale non utilizzabile) per decenni,
specialmente nei paesi poveri che non hanno i mezzi per portare a termine lo sminamento. Per questi motivi, i sostenitori
dell'abolizione delle mine anti-uomo hanno a lungo fatto pressioni sui governi
nazionali affinché ne vietassero definitivamente la costruzione. Oggi la
maggior parte delle nazioni del mondo ha ufficialmente acconsentito a mettere
al bando le mine anti-uomo.
I sostenitori delle mine anti-uomo sostengono talvolta che esse
sono una componente essenziale della guerra moderna e svolgono un compito
fondamentale per proteggere le truppe e come moltiplicatore di forze
(ovvero per consentire a un esercito ben organizzato che le usa in modo
efficiente di avere la meglio nei confronti di forze altrimenti soverchianti).
Storia
Il concetto generale delle mine terrestri ha certamente una lunga
storia. Secondo alcune fonti, ordigni esplosivi terrestri erano usati già nel III secolo Zhuge Liang del Regno di Shu (Cina).
Un concetto simile (pur senza l'uso di esplosivi) era applicato dai Romani, che utilizzavano buche camuffate e
armate con picche; lo stesso tipo di trappola era usata anche nel Medioevo in Europa.
Nel XVIII secolo, in Europa, si seppellivano ordigni esplosivi coperti con ghiaia
o frammenti di metallo; in francese questo tipo primitivo di mina terrestre
non industriale era chiamata fougasse. La fougasse fu usata anche
durante la Rivoluzione Americana
e la Guerra di
secessione americana.
Le prime mine terrestri moderne, costruite a livello industriale
ed equipaggiate con esplosivi ad alto potenziale, apparvero nella Germania Imperiale
intorno al 1912, e furono poi impiegate da quasi tutti gli
eserciti della prima guerra mondiale
(la battaglia
di Passchendale si aprì proprio con la deflagrazione di mine
terrestri). Già durante la Grande Guerra gli inglesi
iniziarono a costruire anche mine che contenevano gas
velenoso invece di esplosivo; questo tipo di ordigno fu usato dall'Unione
Sovietica fino agli anni ottanta, ed è noto
che gli Stati Uniti
negli anni cinquanta condussero esperimenti su questo
tipo di armamento.
Fra i tipi più moderni di mine terrestri si possono contare anche
le mine nucleari, come
quelle sviluppate nel Regno Unito dal progetto Blue Peacock.
Di questo genere di mine esistono anche varianti per l'uso nella guerra navale.
Caratteristiche tecniche
Meccanismi di detonazione
La detonazione delle mine terrestri può essere basata su numerosi
principi: la pressione, la rilevazione di movimento, suono o vibrazioni, fino
all'uso di campi magnetici. Le mine anti-uomo in genere sono regolate per
detonare in seguito alla pressione di un piede; quelle anti-veicolo sono più
spesso basate su meccanismi di detonazione magnetici, che possono essere
attivati anche da un veicolo che transiti nelle vicinanze della mina senza
passarvi direttamente sopra. Le mine più moderne sono talvolta in grado di
distinguere veicoli amici o nemici.
Nella maggior parte dei casi, le mine sono progettate anche per
detonare se toccate direttamente, allo scopo di rendere più difficile il loro
disinnesco.
Alcune mine moderne usate dall'esercito degli
Stati Uniti e altre forze armate sono dotate di un meccanismo di autodistruzione che porta alla detonazione
automatica dopo un determinato numero di ore, giorni, settimane o mesi, allo
scopo di ridurre il pericolo per i civili a conflitto terminato. A oggi,
tuttavia, questo tipo di meccanismo non viene generalmente considerato
affidabile. La maggior parte delle mine che sono state usate storicamente (e
quindi anche la maggior parte di quelle ancora inesplose in varie regioni del
mondo) non ha questa caratteristica.
Tipi di mine
Mine anti-carro
Le mine anti-carro hanno lo scopo di distruggere o danneggiare carri armati e altri veicoli impedendone il
movimento. In genere sono più grandi e più potenti delle mine anti-uomo e la
detonazione, se basata su pressione, richiede almeno una pressione di un
centinaio di chili. In media una mina anti-carro pesa 9 kg e contiene circa 5 kg di esplosivo.
Mine anti-uomo
Esistono numerosi tipi di mine anti-uomo. In media contengono
circa 0,5 kg
di esplosivo. Alcune classi generali sono descritte di seguito.
L'amministrazione del presidente degli Stati Uniti in carica nonché premio
Nobel per la pace Barack Obama ha
deciso di non firmare il trattato internazionale che vieta le mine anti-uomo,
la loro vendita e il loro uso. Il "Mine Ban Treaty"[1], entrato in vigore il primo marzo del
1999, vieta l'utilizzo, la vendita e la produzione di mine antiuomo e prevede
che i paesi firmatari si impegnino in 4 anni a distruggere il loro stock di
mine ed a bonificare le area minate entro 10 km dalle loro frontiere. Alla data del 15
giugno 2000 è stato siglato da 133 paesi in tutto il mondo, ma non dagli USA,
Russia, Cina e India.
Le mine antiuomo hanno causato 5.197 morti lo scorso anno, un
terzo dei quali bambini, stando alle stime diffuse dall'Icbl, organizzazione
non governativa vincitrice del premio Nobel per la pace nel 1997. Steve Goose,
direttore dell'Arms Division of Human Rights Watch, ha fatto sapere che gli
Stati Uniti, in ogni caso, si attengono di fatto alle regole del trattato,
avendo smesso di usare le mine antiuomo dalla Guerra del Golfo del 1991, avendo
smesso di esportarle dal 1992 e avendone sospeso la produzione dal 1997.
Mine a esplosione
Il tipo più semplice di mina anti-uomo è progettato per detonare
su pressione, e danneggiare o uccidere un uomo attraverso la semplice onda
d'urto dell'esplosione. L'onda d'urto applica una forte pressione verso l'alto
che danneggerà in modo più o meno grave (in funzione della potenza
dell'esplosivo e del tipo di terreno in cui la mina è sepolta) le ossa e i
tessuti dei piedi e delle gambe della vittima. A questo danno principale si
aggiungeranno quelli secondari provocati dal terreno e dai sassi scagliati
verso l'alto dall'esplosione. La mutilazione,
con perdita del piede o addirittura di entrambi gli arti, è uno dei danni più
frequenti con questo tipo di mina.
Mine a frammentazione
Le mine a frammentazione aggiungono all'esplosione la proiezione
di frammenti di metallo o proiettili di altro genere. Queste mine sono in grado
di danneggiare non soltanto la vittima principale, ma anche altri individui
nelle vicinanze (in alcuni casi fino ad alcune centinaia di metri).
Mine saltanti
Una mina saltante viene interrata all'interno di una sorta di
piccolo mortaio. Quando attivata, il corpo principale della mina viene sparato
verso l'alto ed esplode solo dopo aver raggiunto una certa altezza sopra il
suolo (di solito 1 o 2 metri),
in modo da poter causare danni (per esempio attraverso il rilascio di
proiettili, vedi sopra) in un raggio più ampio, ma nel caso il corpo sparato
non riuscisse a raggiungere tale altezza (ad esempio colpendo la persona che
l'ha azionata), essa esplode dopo un certo lasso di tempo in genere 1 o 2
secondi.
Mine balzanti o a rilascio di pressione
Una mina balzante viene interrata, e si attiva appena un peso gli
sale sopra. L'esplosione avviene appena il peso si stacca dalla mina. Una volta
che il peso ha attivato la mina, non c'è modo di disinnescarla. Questo tipo di
mina è stato descritto nel film "No man's Land".
Uso tattico delle mine
Nella guerra moderna, i campi minati sono considerati un'arma difensiva,
utilizzata per proteggere determinati confini o rallentare l'avanzata nemica.
Esse hanno tuttavia anche impieghi essenzialmente offensivi se usate per
costringere le forze nemiche a scegliere un determinato percorso per esempio
per tender loro un'imboscata, o per ridurre il morale nemico causando danni imprevisti in modo casuale (in
sostanza una tecnica che si avvicina alle comuni definizioni di guerriglia e terrorismo). Particolarmente rilevante è il
concetto tattico di moltiplicatore di forze: una mina comunemente viene
detta di Tipo 4 quando esplodendo ferisce (ma non uccide) un soldato. In tal
caso, servono due compagni per evacuare il ferito e un quarto elemento di
copertura, sicché un singolo ordigno mette temporaneamente fuori combattimento
una squadra di quattro uomini. A volte un cecchino si apposta e quando viene ferito il
primo uomo aspetta l'arrivo dell'aiuto da parte dei suoi compagni per fare
fuoco su ferito e soccorritori, questa tattica fu sviluppata nella prima guerra mondiale
con le tagliole al posto delle mine.
Un aspetto tattico rilevante nell'uso delle mine riguarda
evidentemente la possibilità, da parte delle forze in campo, di sminare in modo
efficiente e rapido. Se il nemico dispone di genieri e tecnologie in grado di
portare a termine lo sminamento, i campi minati sono efficaci solo se protetti
da una copertura di fuoco.
Un cartello di
avvertimento scritto in croato posto davanti
ad un campo minato. Il testo dice: «non attraversare: su quest'area c'è grande
pericolo di mine».
I campi minati sono spesso segnalati esplicitamente da chi
depone le mine, se lo scopo del campo minato è di agire come deterrente per
l'attraversamento di determinate zone (come il filo spinato). In tal caso, le
segnalazioni proteggono le forze amiche. Ovviamente, non è inconsueto l'uso di
segnalazioni fittizie a scopo proprio di deterrente. Creare campi minati senza
marcarli e tenere traccia della loro posizione è considerato illegale dalle
convenzioni internazionali.
Sminamento
Sminatore al lavoro
Da un punto di vista tattico, la difficoltà di disinnesco di una
mina è un elemento essenziale. La maggior parte delle mine sono progettate per
esplodere se toccate direttamente; inoltre vengono generalmente realizzate
usando un'alta percentuale di materiali plastici (non metallici) allo scopo di eludere
la rilevazione da parte dei metal detector.
Per questi motivi, la pratica dello sminamento (specialmente nel
caso delle mine anti-uomo) è complessa, pericolosa, e richiede attrezzature
specifiche.
Ricerca delle mine
A seconda del tipo di mina di cui si sospetta la presenza, la
ricerca può essere svolta in diversi modi. La tecnica più semplice ed economica
(e anche la più pericolosa) consiste nel procedere strisciando sul terreno e
usare "sonde" di vario genere (al limite anche semplici bastoni),
spinte delicatamente nel terreno, per rilevare l'eventuale presenza di oggetti
solidi.
Gli ingegneri da campo possono utilizzare strumenti e tecniche
specifiche di molti generi. Speciali scarpe dotate di cuscinetti possono essere
usate per camminare esercitando una pressione molto ridotta sul suolo. I metal
detector possono essere utili per lo meno per la ricerca di mine con prevalenza
di parti metalliche, anche se non sono in grado di distinguere le mine stesse
da altri oggetti di materiale e massa simili. Si possono impiegare anche cani addestrati
a rilevare sostanze chimiche come la dinamite. Di introduzione più recente è l'uso di
roditori come i ratti,
che essendo più leggeri riducono il pericolo di detonazione accidentale degli
ordigni; questa tecnica è stata per esempio adottata dalla ONG
APOPO, che ha partecipato allo sminamento del Mozambico dopo la guerra civile. Fra le tecniche più avanzate si
può citare la semina di fiori
geneticamente modificati che acquisiscono particolari colori se nel
terreno circostante ci sono tracce di determinate sostanze.
Disinnesco delle mine
Alcuni tipi di mine possono essere disinnescate manualmente. Altre
tecniche consistono nel farle brillare: in
quest'ultimo caso si possono usare altri esplosivi, speciali veicoli corazzati,
o un vero e proprio bombardamento di artiglieria.
L'abolizione delle mine terrestri
Cartello che indica
pericolo mine
Le mine terrestri, specialmente anti-uomo, sono state oggetto di
un lungo dibattito etico a livello internazionale a causa del
pericolo che rappresentano per i civili anche dopo la fine del conflitto in cui
vengono impiegate. Numerose organizzazioni
non governative di tutto il mondo hanno lanciato campagne su vasta
scala per sensibilizzare l'opinione pubblica sugli effetti dell'uso di questo
tipo di armamenti. Molte di queste campagne hanno enfatizzato i danni subiti da
nazioni povere, come Cambogia e Afghanistan, che non sono dotate di mezzi
sufficienti a procedere a uno sminamento sistematico, e in cui la presenza di
vasti territori minati, oltre a causare vittime umane, contribuisce ad acuire
situazioni di crisi sociale ed economica già rilevanti. Alcuni casi particolari
di uso di mine sono stati spesso citati anche perché di impatto psicologico
certamente notevole; un esempio tipico sono le cosiddette mine
farfalla usate dall'esercito sovietico in Afghanistan: progettate con una forma
aerodinamicamente adatta a rallentarne la velocità di caduta una volta
sganciate dagli elicotteri, hanno un
aspetto curioso e sembrano simili a giocattoli. Dalla popolazione locale vengono
gergalmente definite "pappagalli verdi", per via della loro forma
e del loro colore. In più, tali mine hanno la particolarità di non esplodere ai
primi urti, ma dopo un certo numero di manipolazioni; in tal modo i bambini,
ignari, le portano a vedere ai loro amichetti, coinvolgendoli inconsapevolente
nella tragedia dell'improvvisa esplosione. Quest'ultima causa in genere cecità, mutilazioni agli arti superiori, ustioni e distruzione del viso dei bambini.
L'appello portato avanti da questi movimenti è stato gradualmente
accolto dalla maggior parte dei governi nazionali. Divieti relativi alle mine
sono entrati, tra l'altro, nella Convenzione di Ginevra del 1980 sull'uso di
determinati tipi di armi convenzionali.
Una delle
campagne più celebri e di successo in questo senso fu la Campagna Internazionale per il Bando delle Mine Antiuomo
(acronimo inglese: ICBL). Appoggiata anche da diversi governi nazionali (in
particolare, quello canadese), la campagna ha portato alla
definizione del Trattato
di Ottawa (1994), che vieta l'uso, l'immagazzinamento, la
produzione e la vendita di mine anti-uomo, e che è stato in seguito firmato
dalla maggior parte delle nazioni del mondo. Nel 1997,
il leader della ICBL, Jody Williams, vinse
il Premio Nobel per la
Pace per gli sforzi devoluti a questa causa. Fra i paesi che non
hanno aderito al trattato si possono citare Stati Uniti,
Israele, Finlandia, Russia, Cina, India,
e Corea del Nord. Alcune di queste nazioni non
hanno aderito per motivi specifici e hanno formulato impegni alternativi, che
pongono restrizioni all'uso delle mine terrestri anti-uomo senza abolirle del
tutto. Gli Stati Uniti, per esempio, hanno dichiarato che i campi minati
svolgono un ruolo insostituibile per conservare l'efficacia della zona
smilitarizzata che divide la Corea del Sud dalla Corea del Nord, e hanno
formulato una propria regolamentazione che ammette l'uso di mine in quel
contesto.
Un effetto simile a quello delle mine antiuomo è generato dalle
bombe a frammentazione. Gli ordigni sono fatti esplodere in aria prima che
arrivino a impattare con il suolo, e la loro balistica è oggetto di ricerche per massimizzare
la gittata del colpo e l'efficacia di frantumazione
delle schegge. Le schegge mantengono il loro carico esplosivo per anni, e come
le mine antiuomo sono difficili da rintracciare, e pericolose per i civili che
vi vengono a contatto. Una bomba a frammentazione può generarne a migliaia e
non è oggetto di divieti di produzione, commercializzazione o stoccaggio.