giovedì 29 marzo 2012

Basic Life Support

Il Basic Life Support (in italiano supporto di base alle funzioni vitali) noto anche con
l'acronimo BLS, è una tecnica di primo soccorso che può - in alcune circostanze - essere
determinante per salvare la vita di un infortunato. Per paziente infortunato si intendono
molte condizioni, tra le quali:
· persona priva di sensi (persona svenuta);
· persona con un blocco meccanico delle vie aeree (oggetti nella gola, acqua nei
soggetti che affogano, trauma alla trachea, traumi cervicali e/o celebrali);
· persona sottoposta a folgorazione elettrica;
· paziente in totale arresto cardiaco con temporaneo stato di coma.
La tecnica BLS, che comprende la rianimazione cardiopolmonare (RCP) è compresa nella
sequenza di supporto di base alle funzioni vitali.
La definizione BLS/D si riferisce al protocollo BLS con l'aggiunta della procedura di
defibrillazione
Funzione
Lo scopo di tale manovra è quello di mantenere ossigenati il cervello e il muscolo
cardiaco, insufflando artificialmente aria nei polmoni e provocando, per mezzo di spinte
compressive sul torace, un minimo di circolazione del sangue.
Il rischio principale collegato alla mancanza di soccorso in questi casi è il danno anossico
cerebrale; si tenga a tal proposito presente che l'ossigeno (necessario appunto al cervello)
è presente nell'aria-ambiente in percentuali medie del 21%, mentre quello presente
nell'aria espirata dai polmoni è circa del 16% (vale a dire che, respirando, consumiamo
soltanto circa un quarto dell'ossigeno presente nell'aria, e ciò significa che, teoricamente,
la stessa aria può essere respirata al massimo 4 volte); questa constatazione ci fa capire
come l'intervento con la respirazione artificiale semplice (con la bocca) piuttosto che con la
respirazione artificiale evoluta (pallone auto-espandibile, bombola di ossigeno, soccorso
avanzato) possa realmente fare la differenza, giacché praticando la classica respirazione
bocca a bocca, il soccorritore insufflerà nei polmoni della vittima un'aria il cui ossigeno è
già stato parzialmente utilizzato (poiché il soccorritore ha inspirato ed espirato quell'aria), e
perciò sarà un'aria meno efficace.
Altrettanto importante è la tempestività dell'intervento: dall'inizio dell'arresto cardiocircolatorio,
mediamente le probabilità di sopravvivenza diminuiscono del 7-10% ogni
minuto; già dopo 9-10 minuti, in assenza di RCP (acronimo di Rianimazione Cardio-
Polmonare), è molto difficile se non impossibile sperare il recupero del danno anossico
cerebrale definitivo (ma i primi gravi danni al cervello si riscontrano dopo già 4 minuti di
mancanza di ossigeno).
La catena della sopravvivenza
La sopravvivenza è strettamente dipendente dalla realizzazione ordinata di una serie di
interventi; la metafora della "catena" sta a simboleggiare da un lato l'importanza della
sequenza, e il fatto che se una delle fasi di soccorso è mancante, le possibilità di
sopravvivenza sono ridottissime.
La catena è formata da quattro anelli, che sono nell'ordine:
1. Accesso precoce al sistema di emergenza
2. Inizio precoce delle procedure di BLS.
3. Defibrillazione precoce, cioè l'arrivo precoce sul posto di un'équipe in grado di
praticare la defibrillazione.
4. Inizio precoce del trattamento intensivo (da parte di personale medico e
infermieristico adeguatamente formato).
Procedura del BLS
La procedura di seguito descritta si basa sulle linee guide dell'European Resuscitation
Council, ed è pensata per essere eseguita da chiunque (anche personale non sanitario).
Per questo non richiede capacità mediche né l'utilizzo di particolari attrezzature. Per
questo è definito "BLS laico". La procedura che prevede l'utilizzo di presidi (pallone Ambu,
cannula faringea, etc.), è pensata per il personale medico-infermieristico e per i
soccorritori certificati ed abilitati.
Va detto inoltre che le linee guida dell'ERC cambiano e si aggiornano col tempo: le ultime
sono quelle del 2010, che apportano non poche modifiche alle precedenti (ricerca del
punto di compressione, entità dell'insufflazione, ecc.)
Valutazione della scena
All'arrivo sulla scena, prima di effettuare qualsiasi azione sul soggetto, il soccorritore
deve accertarsi che la zona in cui agisce sia priva di pericoli che potrebbero pregiudicare
la salute del soccorritore e dell'assistito. Per esempio, è necessario prestare la massima
attenzione nell'accertarsi che il soggetto non sia a contatto con parti sotto tensione, che
non vi siano odori di gas o liquidi dannosi, che non siano presenti cavi elettrici sotto
tensione; un altro fattore da tener presente è, d'inverno, la possibile fuoriuscita di
monossido di carbonio da caldaie o stufe malfunzionanti. Nel caso in un cui la zona non
sia sicura è necessario avvertite le autorità competenti. Se la zona è sicura, allora è
possibile procedere con le manovre del BLS. La rianimazione viene praticata
esclusivamente su un soggetto incosciente, che non risponde al richiamo verbale e agli
stimoli tattili (per esempio, se scosso). Valutare se il soggetto è vittima di un malore
oppure di un trauma. Nel caso in cui, trovandosi di fronte alla vittima incosciente di un
trauma, si debba obbligatoriamente intervenire bisogna sapere che il BLS avrà due
procedimenti leggermente diversi a seconda che si tratti di malore (o l'annegamento) o
specificamente di trauma; perciò va detto che quando non si ha la possibilità di valutare
con certezza la causa dell'evento (per es. non si era presenti e non ci sono né testimoni
né segni evidenti di cosa possa essere avvenuto), bisogna agire considerando l'infortunato
vittima di "trauma sospetto", operando quindi appunto come se il trauma fosse realmente
avvenuto.
Valutazione dello stato di coscienza
Il soccorritore che ha valutato che il luogo in cui si trova ed in cui deve operare è sicuro,
inizia la valutazione dello stato di coscienza.
La comunicazione con la persona deve avvenire sfruttando tutti i cinque sensi.
Posti di fronte al corpo steso, per evitare movimenti del collo dell'infortunato, la persona
deve essere scossa leggermente per le spalle e chiamata ad alta voce. Si noti che il solo
stimolo vocale può risultare inutile in caso di persone sorde. Nell'eseguire questa
operazione, il soccorritore presterà attenzione nel reggere una mano dell'assistito, per
prevenire la sua incolumità nel caso questo si risvegli e, in preda al panico o sotto l'effetto
di stupefacenti, tenti di aggredire il soccorritore. Se il paziente non reagisce, allora la
persona è definita incosciente. Nel caso in cui il paziente sia cosciente, può essere
comunque allertata la centrale per l'invio di personale qualificato al fine di controlli più
accurati.
Valutato lo stato di coscienza, si prosegue con le manovre di BLS.
ABC
La seconda fase del BLS consiste in una procedura che viene denominata ABC, dalle
iniziali delle parole inglesi Airway, Breathing, Circulation. Per iniziare l'ABC il soccorritore
deve porre la persona su un piano rigido (generalmente per terra) con gli arti e la testa
allineati in posizione supina (pancia in alto) e con il torace scoperto. Nel fare ciò si tenga
presente che l'infortunato possa aver subito un trauma e della presenza di lesioni al
rachide cervicale quindi applicare collare cervicale.
A questo punto si inizia la valutazione vera e propria.
A: Airways
Il pericolo che corre una persona incosciente è l'ostruzione delle vie aeree: anche la
stessa lingua può cadere all'indietro e impedire la respirazione, a causa della perdita di
tonicità della muscolatura. Prima di ogni altra cosa si procede al controllo del cavo orale
tramite la "manovra a borsellino" che si effettua ruotando assieme l'indice e il pollice sulla
bocca del paziente, come se si dovesse aprire un portaspiccioli. Se sono presenti oggetti
che ostruiscono le vie respiratorie vanno rimossi, con pinze, non introducendo mai le dita
in bocca all'infortunato e facendo attenzione a non spingere il corpo estraneo ancora più in
profondità. Se è presente acqua o altro liquido (per esempio dopo un annegamento)
bisognerà inclinare lateralmente la testa dell'infortunato (o tutto il corpo in più persone se
c'è un sospetto trauma del rachide cervicale, per non muovere il collo) per permettere al
liquido di fuoriuscire. Una volta verificata la pervietà delle vie aeree e quindi l'assenza di
oggetti che possano ostruire il passaggio dell'aria si effettua l'iperestensione della testa,
proprio per evitare un auto-soffocamento con la lingua (questa manovra va fatta
successivamente all'ispezione orale per non spingere ancora più in basso eventuali corpi
estranei presenti all'interno). Per effettuare la manovra dell'iperestensione, vanno poste
una mano sulla fronte, per portare indietro la testa, e due dita sotto il mento, per sollevarlo.
La manovra di iperestensione non dovrà essere violenta né brusca (il collo è molto
delicato) ma dovrà comunque essere efficace. Sempre per questa ragione, nel caso vi sia
un trauma cervicale anche solo sospetto, l'iperestensione dovrà essere sempre evitata
insieme a tutti gli altri movimenti del paziente: solo se dovesse rendersi assolutamente
necessaria (in caso ad esempio di un paziente in arresto respiratorio), la manovra dovrà
essere solo parziale. La posizione di iperestensione va mantenuta fino alla fine della
valutazione ABC.
vie aeree chiuse vie aeree aperte
Manovra della modica estensione del capo
B: Breathing
La fase GAS
Dopo la fase di Airway è necessario controllare se l'infortunato respira. La posizione ideale
per farlo è accostare la guancia alla sua bocca (a circa 3–5 cm),avendo preventivamente
scoperto il torace dagli abiti osservo il torace. Questa manovra è detta "GAS" che sta per
Guardo, Ascolto, Sento:
1. Guardare il movimento del torace
2. Ascoltare il respiro
3. Sentire il flusso d'aria sulla guancia
Questa osservazione deve essere mantenuta per 10 secondi, contando ad alta voce,
mantenendo la testa del paziente iperestesa nel caso si sia certi dell'assenza di un
trauma,(nel trauma è necessario mantenere la posizione neutra del capo e liberare le vie
aeree a mezzo della sublussazione della mascella, onde evitare lesioni al rachide
cervicale). Contare ad alta voce serve a chi interviene nel frattempo, e conosce i
fondamenti della BLS, a capire senza interrompervi che può essere necessario il suo
aiuto. È necessario fare attenzione a non confondere ansimi e gorgoglii emessi in caso di
arresto respiratorio con la respirazione normale.
C: Circulation
Mentre si effettua la manovra GAS il soccorritore valuta se sono presenti elementi che
manifestino la presenza di circolazione interna: movimenti della persona, degli arti, colpi di
tosse, respiro. La manovra è definita MO.TO.RE. (MOvimenti, TOsse, REspiro). Oltre a
queste due operazioni, è possibile la ricerca del polso (anche se varia da regione a
regione per i protocolli 118 di competenza), preferibilmente carotideo (premere con i
polpastrelli di indice e medio sulla carotide, posta lateralmente al pomo di Adamo),
giacché permette la percezione di battito cardiaco anche ad una pressione arteriosa
sistolica (massima) di 50 mmHg, mentre il polso radiale e femorale non permettono di
reperire battito con pressione arteriosa sistolica inferiore a 80 mmHg. Comunque, poiché
non è facile cercare il polso carotideo soprattutto se non si è esperti, la presenza di
MO.TO.RE., anche quando il polso carotideo non è apprezzabile, è una prova certa che il
cuore sta battendo.
La ricerca di segni di circolo (MO.TO.RE.) non deve in nessun modo ritardare le
operazioni di soccorso, per cui in caso di dubbio, si assume che l'attività cardiaca sia
assente.
In assenza di MO.TO.RE. è indispensabile iniziare la rianimazione cardio-polmonare RCP.
Se si è da soli a soccorrere si chiama in questo momento il 118. Se i soccorsi sono stati
già chiamati, è importante confermare che c'è una persona in arresto respiratorio e senza
segni di circolo.
Rianimazione cardio-polmonare
La procedura della rianimazione cardio-polmonare, da effettuarsi su un paziente su una
superficie rigida (una superficie morbida o cedevole rende completamente inutili le
compressioni) consiste in queste fasi:
Massaggio cardiaco
· Il soccorritore si inginocchia a fianco del torace, con la sua gamba all'altezza della
spalla dell'infortunato.
· Rimuove, aprendo o tagliando se necessario, gli abiti dell'infortunato. La manovra
richiede il contatto con il torace, per essere sicuri della corretta posizione delle
mani.
· Colloca le mani direttamente sopra lo sterno, una sopra all'altra, al centro del petto.
Per evitare di rompere le costole, solo il palmo delle mani dovrebbe toccare il
torace. Più in particolare, il punto di contatto dovrebbe essere l'eminenza palmare,
ovvero la parte più inferiore e vicina al polso del palmo, che si presenta più dura e
posta in asse con l'arto. Per facilitare questo contatto può essere utile intrecciare le
dita e sollevarle leggermente.
· Sposta il peso verso avanti, rimanendo sulle ginocchia, fino a che le sue spalle non
sono direttamente sopra le mani.
· Tenendo le braccia dritte, senza piegare i gomiti, il soccorritore si muove su e giù
con determinazione facendo perno sul bacino. Per essere efficace, la pressione sul
torace deve provocare un movimento di circa 4–5 cm per ciascuna compressione.
È fondamentale, per la riuscita dell'operazione, che il soccorritore rilasci
completamente il petto dopo ogni compressione, evitando assolutamente che il
palmo delle mani si stacchi dal torace causando un dannoso effetto di rimbalzo.
· Il ritmo di compressione corretto è di circa 100 compressioni al minuto, ovvero 3
ogni 2 secondi.
Respirazione bocca a bocca
· Dopo ogni 30 compressioni, è necessario praticare 2 insufflazioni con la
respirazione artificiale. La testa viene ruotata all'indietro, il soccorritore chiude il
naso con una mano mentre estende la mandibola con l'altra per mantenere la
bocca aperta. Si noti che, dimenticando di chiudere il naso, l'operazione risulterà
completamente inefficace. È fondamentale che durante le insufflazioni il capo
rimanga iperesteso, giacché una scorretta posizione delle vie aeree espone la
vittima al rischio che entri aria nello stomaco, provocando così facilmente rigurgito.
Quest'ultimo è provocato anche dalla potenza con cui si soffia ovvero se si soffia
troppo forte si manda aria nello stomaco. La respirazione bocca a bocca comporta
l'insufflazione forzata di aria nel sistema respiratorio dell'infortunato, con l'ausilio di
una mascherina o di un boccaio. In caso di mancanza, un fazzoletto di cotone può
essere impiegato per proteggere il soccorritore dal contatto diretto con la bocca
dell'infortunato. Le nuove linee guida del 2005 mettono in guardia il soccorritore dai
rischi dell'iperventilazione: aumento eccessivo della pressione intratoracica, rischio
di insufflazione di aria nello stomaco, eccessivo ritorno venoso al cuore; per questa
ragione le insufflazioni non devono essere eccessivamente energiche, ma emettere
una quantità d'aria non superiore a 500-600 cc (mezzo litro, in un tempo non
superiore al secondo). In ultimo va ricordato che l'aria inspirata dal soccorritore
prima di insufflare deve essere il più possibile "pura", e cioè contenere la più alta
percentuale possibile di ossigeno: per questo tra un'insufflazione e l'altra il
soccorritore dovrà alzare la testa per inspirare a una distanza sufficiente perché
non inspiri l'aria emessa dalla vittima, che presenta una densità di ossigeno minore.
· Ritorna dalla parte del torace e riposiziona le mani nella posizione corretta.
· Ripete il ciclo di 30:2 finché non ci sono segni di MO.TO.RE. senza mai fermarsi,
tranne che per esaurimento fisico o per l'arrivo dei soccorsi.
· Se invece i segni di MO.TO.RE. ritornano presenti (la vittima muove un braccio,
tossisce, muove gli occhi, parla ecc.), occorre tornare al punto B: se quindi la
respirazione è presente, si potrà disporre la vittima in PLS (Posizione Laterale di
Sicurezza), altrimenti si dovranno eseguire soltanto ventilazioni (10-12 al minuto),
ricontrollando ogni minuto i segni di MO.TO.RE. fino alla ripresa completa della
respirazione normale (che è di circa 10-20 atti al minuto).
· La rianimazione deve sempre cominciare con le compressioni salvo nel caso in cui
si tratti di trauma o la vittima sia un bambino: in questi casi si comincerà con 5
insufflazioni, per poi proseguire normalmente con l'alternanza compressioniinsufflazioni.
Questo avviene perché in caso di trauma si presume che l'ossigeno
presente nei polmoni dell'infortunato non sia in quantità sufficiente a garantire
l'efficienza della circolazione sanguigna; a maggior ragione, a titolo precauzionale,
si inizierà con le insufflazioni in caso la vittima sia un bambino, in virtù del fatto che
è presumibile che un bambino, godendo di buone condizioni di salute, si trovi in
stato di arresto cardiaco per cause dovute con maggiore probabilità a trauma o ad
un corpo estraneo penetrato nelle vie aeree.
Il soccorritore smetterà il massaggio cardiaco esclusivamente se:
· si modificano le condizioni del luogo, che non diventa più sicuro. In caso di grave
pericolo il soccorritore ha il dovere di mettersi in salvo.
· arriva l'ambulanza con medico a bordo o l'auto medica inviata dal 118.
· arriva soccorso qualificato con una più efficace attrezzatura
· è sfinito e non ha più forze (anche se in questo caso in genere si chiedono i cambi,
che dovranno avvenire a metà delle 30 compressioni, in maniera tale da non
interrompere il ciclo compressioni-insufflazioni).
· il soggetto riprende le funzioni vitali
La posizione laterale di sicurezza (PLS)
Posizione laterale di sicurezza
Se la respirazione torna ad essere presente, ma il paziente è ancora in stato di
incoscienza e non si suppone un trauma, esso va posizionato in posizione laterale di
sicurezza. Per far ciò bisogna flettere un ginocchio e portare il piede della medesima
gamba sotto il ginocchio della gamba opposta. Bisogna far scivolare il braccio opposto alla
gamba flessa sul terreno finché non sia perpendicolare al tronco. L'altro braccio va posto
sul torace, in modo che la mano passi sul lato del collo. Successivamente il soccorritore
deve porsi sul fianco che non presenta il braccio esteso esternamente, infilare il proprio
braccio fra l'arco formato dalle gambe del paziente e con l'altro afferrare la testa. Facendo
leva sulle ginocchia, bisogna far rotolare delicatamente il paziente sul fianco del braccio
esterno, accompagnando il movimento della testa. La testa va poi iperestesa e mantenuta
in tale posizione sistemando sotto la guancia la mano del braccio che non tocca terra.
Questa posizione ha lo scopo di mantenere le vie aeree pervie ed evitare che improvvisi
getti di vomito occludano la cavità respiratoria ed entrino nei polmoni, danneggiandone
l'integrità. Con la posizione laterale di sicurezza ogni liquido emesso viene espulso fuori
dal corpo.
BLS nei neonati
Un BLS applicato ad un neonato-manichino
Il metodo per la BLS nei bambini da 12 mesi a 8 anni è analogo a quello utilizzato per gli
adulti. Ci sono tuttavia delle differenze, che tengono conto della minore capacità
polmonare dei bambini e del loro ritmo di respirazione più veloce. Inoltre, è necessario
ricordare che le compressioni devono essere meno profonde di quanto sia necessario
negli adulti.
Si comincia sempre con 5 insufflazioni, prima di procedere al massaggio cardiaco che ha
un rapporto fra compressioni e insufflazioni di 15:2. A seconda della corpulenza del
bambino, si potranno effettuare compressioni con entrambi gli arti, un arto solo, o anche
soltanto due dita (neonati).
In ultimo va ricordato che, dal momento che nei bambini la normale frequenza cardiaca è
più elevata che negli adulti, in presenza di un bambino che presenti attività circolatoria con
frequenza cardiaca inferiore a 60 puls./min bisognerà comportarsi come in caso di arresto
cardiaco.
Esercitarsi nel BLS
Un manichino usato durante le prove del BLS
Ogni manovra a scopo didattico deve essere effettuata esclusivamente sul manichino, dal
momento che le manovre di BLS sono estremamente invasive e non possono essere
praticate se non in caso di assoluta necessità. Non è raro che una manovra di BLS
provochi la frattura di una o più coste. Per questo motivo si utilizza un attrezzo didattico
che riproduce il corpo umano ed è in alcuni casi attrezzato con una serie di sensori per
aiutare a valutare ed eventualmente correggere le manovre svolte dal soccorritore.
Nello specifico segnaliamo che il manichino più diffuso per tali situazioni è il Resusci-
Anne, che rappresenta il corpo di una donna di media corporatura (la scelta del sesso è
dovuta al fatto che la presenza dei seni complica leggermente la manovra di
compressione); generalmente comunque tutti i manichini hanno un grosso stantuffo
interno che simula la resistenza alla compressione media di un torace umano; un canale
aereo che collega la bocca al torace, in modo che una corretta insufflazione faccia alzare il
livello del petto; il collo e la mandibola snodabili per poter simulare l'iperestensione; una
pompetta a tubo che permetta all'esaminatore di simulare la presenza di polso carotideo.
Esistono in rete simulatori interattivi per esercitarsi nel BLS: uno è BLS OnTheRoad 2.09,
conforme alle linee guida IRC 2005.