mercoledì 19 settembre 2012

Stardriver II

La persona che deve ritirare tale dispositivo si chiama "Ignatio Bradamante" e vi alleghiamo una foto di ieri sera a Montecarlo.
Vista la ricchezza del padre si comporta da latin lover e gira il mondo del jet set internazionale.
In realta' questa e' una copertura per consentirgli di girare indisturbato per l'europa e seguire le attivita' del movimento.
Eccovi una sua foto e tenete conto che si veste sempre in maniera molto eccentrica convinto che il modo migliore per nascondersi e' quello di rendersi evidenti e popolari.







Abbiamo verificato che Ignatio Bradamante non gira mai da solo ma è sempre accompagnato da una guardia del corpo.

Fate buon uso di queste informazioni e recuperate lo stardriver!
Ci e' costato molte risorse ed e' FONDAMENTALE per la vostra missione.

Ricordate ASSOLUTAMENTE di non aggredire, ferire o assaltare il servizio di sicurezza.
Hanno un sistema di allarme che allerterebbe subito le forze dell'ordine italiane e impedirebbe le vostre azioni successive sul territorio.
Trovate il modo di passare la security SENZA usare la forza.

lunedì 17 settembre 2012

Stardriver


Abbiamo intercettato una comunicazione su di una imminente consegna di uno stardriver.
Come avrete avuto modo di studiare gli stardriver sono i dispositivi personali in grado di attivare i nuovi stargate potenziati.
Sembra che il dispositivo in preparazione sia destinato al figlio di un fedelissimo che si nasconde in argentina dove vive come ricco propietario terriero.
Cercheremo di recuperare maggiori informazioni sull'identita' del destinatario del dispositivo.
Fate già buon uso di queste informazioni e recuperate lo stardriver!
Ci e' costato molte risorse ed e' FONDAMENTALE per la vostra missione.

L'edificio in cui entrare e' controllato da una security italiana.
Ci sono 2 operatori all'entrata e telecamere su tutto il perimetro.
L'edificio apparentemente e` un laboratorio di ricerca che si occupa di soluzioni chimiche e biologiche che riguardano l'agricoltura, in particolare eseguono prove sul campo (e` proprio il caso di dirlo) di nuovi tipi di fertilizzanti e di sementi OGM.

Supponiamo che la security non sappia assolutamente nulla della vera natura di cio' che accade nell'edificio, e sia solo al corrente della storia di copertura.

L'unica via di accesso e' trovare il modo di convincere le guardia a farvi passare!
Valutate l'ipotesi di far entrare solo una parte del vostro team per non destare sospetti.
Ricordate ASSOLUTAMENTE di non aggredire, ferire o assaltare il servizio di sicurezza.
Hanno un sistema di allarme che allerterebbe subito le forze dell'ordine italiane e impedirebbe le vostre azioni successive sul territorio.
Trovate il modo di passare la security SENZA usare la forza.

sabato 15 settembre 2012

Comunicazione HQ – Pilota II


  • HQ Dog Wolf a SR-71B
  • SR-71B avanti
  • Puoi farci un quadro della situazione attuale? Passo
  • Certo Dog Wolf per il momento sono riuscito a completare la scansione territorio, il sistema CP3OS sta convertendo i dati da consegnare al rendez-vous con il team BAT passo
  • SR-71B hai notato un’ intensificarsi di attività nel territorio circoscritto in questione? Passo
  • Negativo Dog Wolf non ho notato assolutamente un’ escalation di manovre, presuppongo che si spostino la notte in quanto durante le ore diurne sarebbero troppo visibili. Durante le ore diurne sono agganciato più volte da RPG e mi hanno rifilato un bel po’ di fori nella carlinga da postazioni di mitragliatrici passo
  • SR-71B non sei riuscito ad eliminarle? Passo
  • Assolutamente NO! Come sapete per questa missione ho dovuto lasciare a terra l’ armamento in quanto il sistema CP03S …………………………………………………..
  • SR-71B non ti copiamo
  • ……………………………………………………………
  • SR-71B non ti copiamo
  • ……………………………………………………………
  • SR-71B non ti copiamo
  • ……………………………………………………………
  • SR-71B sei entrato in un cono d’ ombra passo
  • ……………………………………………………………
  • SR-71B ci ricevi? Passo

Ancora di salvezza


La vostra ancora di salvezza


Cercate colui che porta la testa di cavallo, rintracciatelo sul campo ed accordatevi come impostare una comunicazione a 24H. Solo lui vi potrà aiutare nei momenti difficili.
Ricordate solo colui che porta la testa di cavallo!!!!

giovedì 13 settembre 2012

CAMPO MINATO


Abbiamo scoperto una zona densamente minata la quale porta alla sua fine le famose tavole polverizzate provenienti dall’Arca dell’ Alleanza. 
Noi non siamo in grado di effettuare tale missione in quanto non disponiamo ne di attrezzature ne di artificieri per disinnescare e mettere in sicurezza tale zona
Confidiamo in voi per portare a termine la missione. 
Ricordate che senza la polvere delle tavole della legge non riuscirete ad affrontare l’Arca dell’Alleanza!!!

DARTH VADER II


Abbiamo scoperto che le guardie personali di Lord Dart Vader sono stranamente invincibili; non sappiamo se sono riusciti ad utilizzare in qualche sistema il “TESSERACT” oppure se questo componente crei una specie di barriera solo avendolo nelle vicinanze. 

Siamo riusciti a capire che se le guardie vengono allontanate dalla cassa contenente il “TESSERACT” e successivamente colpite direttamente al capo se ne provoca l’abbattimento consentendovi di impossessarvi del “TESSERACT” scopo della missione affidatavi. 

Ricordate colpirli solo al capo, qualsiasi altro punto non porta alla loro eliminazione

Cercate di colpire Darth Vader nel preciso istante quanto è girato verso l’ologramma dell’ imperatore

mercoledì 12 settembre 2012

THE COLOR OF YOUR LIFE



L’ immortale Samurai = BLU
Mother Russia = RED
La Lancia di Longino = GREEN
Arca Allenanza = GOLD
L’ ira dei Templari = VIOLET
Darth Vader = BLACK
Radio Station = YELLOW

lunedì 10 settembre 2012

L’ ira dei Templari II



Non siamo riusciti ad identificare l’ arma custodita dai templari, non riusciamo più ad avvicinarci, ci aspettano sempre al varco facendo fallire ogni tentativo di infiltrazione. La loro postazione è in campo aperto e visibile da un’ altura; sicuramente se analizzate bene il territorio non avrete difficoltà ad impostare un’ azione tale da permettere al vostro team di impossessarsi di tale arma e completare la riattivazione del Sacro Graal. 
 
Che la forza sia con voi.

venerdì 7 settembre 2012

SACRO GRAAL IV



Siamo venuti a conoscenza che l’ acqua che serve per diluire il sangue nel Sacro Graal deve essere raccolta da 3 differenti fonti.
Sappiamo che il sangue e la carne (il vino ed il pane) è in mano ad un certo
Ayatollah Sayyed Ali Hosseini Khamenei
il quale è disposto a vendere il tutto a caro prezzo. 
E’ ovvio che non abbiamo intenzione ne di instaurare una trattativa ne di sborsare neanche 1 cents. 
Quindi organizzatevi per entrare in possesso di tale materiale. 
Info relative a questa missione le avrete al nostro rendez-vous

giovedì 6 settembre 2012

Sieben Sünde



Da stehst du nun mit unschuldsvoller Miene und wenn ich Dich si anseh, fall'n mir immer wieder die seleben Dinge ein. Ich hab' keine Wahl, ich muss dir alles beichten:
Nummer Eins - erst Mal will ich Dich küssen,
Nummer Zwei - ich berühr' deine Lippen.
Nummer Drei - im Gedanken will ich nicht nur tanzen.
Nummer Vier - schau mir tief in die Augen.
Nummer Fünf - ich wird' die Sinne dir rauben.
Nummer Sechs - ich verpass dir eine Gänsehaut.
Und die Grösste Sünde, das ist Nummer Sieben,
heut' Nacht nehme ich Dich mit zu mir nach Haus.
Sieben Sünden bist du mir Wert,
sieben Sünden und noch viel mehr.
Denn du bist der Wahnsinn,
der mich aus der Bahn bringt,
das halt ich nicht aus,
darum sag ich zu dir:
Sieben Sünden in einer Nacht,
sieben Sünden für uns gemacht.
Ich will mit dir schweben,
will alles erleben,
denn Sünden der Liebe
hat der Himmel gemacht.
Nummer Eins - wir beide trinken Champagner.
Nummer Zwei - ich bring Dich vollig durcheinander.
Nummer Drei - auf meinem Bett, da liegen rote Rosen.
Nummer Vier - ich wird' Dich zärtlich berühren.
Nummer Fünf - Dich in mein Schlafzimmer führen.
Nummer Sechs - und ich flüster dir was in dein Ohr.
Jetzt kommt die große Sünde Nummer Sieben,
denn wir beide wissen nicht mehr was wir tun.
Sieben Sünden bist du mir Wert,
sieben Sünden und noch viel mehr.
Denn du bist der Wahnsinn,
der mich aus der Bahn bringt,
das halt ich nicht aus,
darum sag ich zu dir:
Sieben Sünden in einer Nacht,
sieben Sünden für uns gemacht.
Ich will mit dir schweben,
will alles erleben,
denn Sünden der Liebe
hat der Himmel gemacht.

martedì 4 settembre 2012

La Fleboclisi


La fleboclisi consiste nella somministrazione per via parenterale venosa di una quantità notevole (almeno 100 ml) di una soluzione contenente sali, sostanze nutritive o farmaci; questa tecnica viene impiegata soprattutto in primo soccorso.

Scopo della fleboclisi

La scelta della somministrazione di una fleboclisi è di solito determinata da uno dei seguenti fattori:

Il volume totale del liquido

Se si vuole somministrare un notevole volume di liquido, tale da non consentire la somministrazione per altre vie parenterali (ad esempio, intramuscolare). Questo capita ogni volta che il liquido somministrato non rappresenta unicamente un veicolo per mantenere in soluzione un principio attivo, ma è importante di per sè; ad esempio in un paziente che non è in grado di alimentarsi e di bere, l’apporto idrico quotidiano è importante per impedire la disidratazione. La fleboclisi si rivela insostituibile in questi casi, in quanto permette di introdurre direttamente in circolo i liquidi che si desidera infondere, “”saltando”" le barriere di assorbimento dell’apparato digerente o di altri tessuti.

Perdite di sangue

Quando necessita una rapida reintegrazione del volume ematico, che è divenuto troppo ridotto in seguito ad un fatto acuto (emorragia, perdita massiva di liquidi tramite l’apparato digerente, ustioni diffuse, etc.), la fleboclisi è preziosa perché consente l’infusione rapida di volumi notevoli liquidi, che possono essere semplici espansori del plasma (destrano, etc.) oppure essere anche costituiti da derivati ematici, o da sangue intero.

Somministrazione di farmaci irritanti

Quando il medicamento che si vuole somministrare è particolarmente irritante per i tessuti, l’assunzione per via enterale è di solito sconsigliabile a causa dei possibili effetti nocivi sulla mucosa gastrica; e la somministrazione per via intramuscolare determina la comparsa di fenomeni infiammatori locali, con dolore e possibile tendenza alla suppurazione. Il farmaco viene invece diluito fortemente in un grande volume di soluzione adeguata (fisiologica, glucosata, Ringer-lattato, etc.) ed infusa per fleboclisi. Entrando immediatamente e direttamente in circolo, la sostanza non provoca fenomeni di intolleranza locale; il sito dell’iniezione è relativamente protetto dalla notevole diluizione, che diviene ancora maggiore non appena il farmaco entra nel circolo venoso.

Regolazione della dose del farmaco

Se è necessario uno stretto e costante monitoraggio della quantità di farmaco da infondere, regolabile immediatamente a seconda delle risposte della somministrazione per fleboclisi “”goccia a goccia”" consente un controllo precisissimo della quantità di farmaco che si somministra. É infatti possibile calcolare con precisione il contenuto di principio attivo di ogni goccia e regolare con molta accuratezza il numero di gocce che viene infuso ogni minuto, determinando così la quantità di farmaco somministrato nell’unità di tempo. Un farmaco pressorio, per esempio, può essere facilmente infuso ad un ritmo graduabile sulla risposta pressoria dell’organismo; non si rischia di sovraccaricare il paziente con un farmaco che, utile in piccole dosi, può risultare dannoso a dosi alte. É importante notare la grande differenza esistente, da questo punto di vista, fra la somministrazione endovenosa e la somministrazione intramuscolare. Il farmaco iniettato in vena esercita la sua azione immediatamente; se si procede ad una iniezione lenta, come nella fleboclisi goccia a goccia, è possibile modulare la somministrazione sulla risposta immediata. Nella somministrazione intramuscolare deve intercorrere un certo tempo fra la iniezione e l’inizio dell’effetto farmacologico; quando tale effetto inizia, il farmaco è comunque stato tutto deposto nel tessuto muscolare e non può venirne più allontanato. L’assorbimento diviene quindi irreversibile; la somministrazione per via venosa dei farmaci, da questo punto di vista, è assai più sicura.

Procedura della fleboclisi

Per eseguire una fleboclisi è necessaria una minima attrezzatura. La soluzione da infondere va preparata al momento di iniziare l’infusione, per evitare possibili contaminazioni batteriche. Sono disponibili in commercio confezioni da 500 o 250 cc di soluzioni “”di base”" standard, fra le quali le più usate sono la soluzione fisiologica, la soluzione di Ringer, la glucosata al 5 A tali soluzioni vanno aggiunte, con tecnica sterile, le sostanze che si desidera infondere (antibiotici, farmaci di vario tipo). Le soluzioni dei farmaci vanno preparate anch’esse al momento, usando il solvente apposito e fornito con il farmaco stesso; vanno poi aggiunti alla soluzione di base per mezzo di una siringa. La vena scelta per la fleboclisi di solito si trova su un braccio del paziente. É bene cercare, se possibile, di evitare di inserire l’ago della fleboclisi alla piega del gomito, in quanto la presenza dell’ago in tale sede limita molto le possibilità di movimento del paziente; dato che solitamente una fleboclisi dura molto a lungo (almeno una-due ore) è importante cercare di salvaguardare la comodità del malato. Si sceglierà una delle vene dell’avambraccio, pungendola un poco al disotto della piega del gomito; in tal modo il paziente sarà libero di piegare il braccio senza problemi per leggere, muoversi nel letto, etc. La puntura della vena viene quasi universalmente eseguita utilizzando appositi aghetti sottili dotati di due alette per afferrarli e manovrarli durante l’inserimento, collegati ad un tubicino di diametro standardizzato per potersi connettere facilmente con il tubo della fleboclisi, anch’esso di misura standard. Data la loro forma particolare, che grazie alla presenza delle due alette ricorda un poco una farfalla, tali aghetti sono noti come “”butterfly”". Scelto il punto dove si desidera inserire l’ago, si procede a legare il laccio emostatico al di sopra del gomito (abbastanza stretto da impedire il deflusso venoso, ma non tanto serrato da impedire l’afflusso arterioso) per far gonfiare la vena prescelta. Si disinfetta accuratamente e si punge la vena tenendo il butterfly per le due alette; l’avvenuta entrata in vena è confermata dal deflusso di sangue in una breve porzione del tubicino trasparente, che per ora rimane chiuso all’estremità dal tappino apposito. Si fissa il butterfly alla pelle con un pezzetto di cerotto, in modo da traumatizzare la vena il meno possibile con inutili movimenti dell’ago al suo interno. Naturalmente, se non si ha a disposizione un ago tipo butterfly, è possibile pungere la vena con un comune ago per iniezioni, possibilmente di calibro medio. Se si usa un ago comune, è necessaria una maggiore abilità, per non traumatizzare la vena; inoltre, mentre con il butterfly è possibile pungere anche le vene a decorso meno rettilineo, come le vene del dorso della mano o del dorso dell’avambraccio, usando un ago comune la scelta è quasi sempre limitata alle vene della piega del gomito. Prima di pungere queste vene è necessario farle risaltare il più possibile: si pone il laccio emostatico come sopra descritto, quindi, se una vena non appare chiaramente sporgente, si toglie il laccio e si chiede al paziente di lasciar pendere il braccio per qualche minuto dal piano del letto, in modo da provocare una stasi di sangue nei vasi venosi e farli così dilatare. Quindi si rimette il laccio e si dice al paziente di stringere con forza la mano a pugno, in modo da “”pompare”" il sangue nelle vene con questo movimento. Infine, si può fare una frizione energica con il pugno nella parte anteriore dell’avambraccio, dal basso verso l’alto, in modo da spingere verso il laccio la maggior quantità possibile di sangue. A questo punto, dopo aver disinfettata la zona, sempre con un movimento dal basso verso l’alto si sceglie la vena più sporgente e rettilinea: con la mano sinistra si afferra il braccio del paziente, che si fissa fra le ultime tre dita e il pollice, mentre con l’indice si preme la vena sotto il punto scelto per effettuare l’iniezione, in modo da tenerla ben ferma. Quindi si può pungere la vena psia libero: si fa allora penetrare lentamente l’ago lungo l’asse del vaso per un paio di centimetri, fermandosi e arretrando di poco se si avverte una resistenza: quindi si tira indietro il pistone della siringa; se si aspira del sangue, si è certi di essere nella vena. Nel frattempo la bottiglia contenente la soluzione da perfondere sarà stata posta su di una “”pianta”" (sostegno metallico per fleboclisi) con il collo rivolto verso il basso; la membrana di gomma che la chiude sarà stata attraversata dalla parte appuntita del raccordo deflussore, consistente in un apparecchietto monouso che serve a controllare la caduta delle gocce e in un lungo tubicino di plastica trasparente. Si lascerà scorrere un po’ del liquido contenuto nella fleboclisi per scacciare l’aria dall’intero tubicino del deflussore. 
A questo punto si può procedere a collegare il deflussore con il tubetto del butterfly, avendo l’accortezza di rimuovere il laccio prima di iniziare la perfusione vera e propria per dare libero accesso al sistema vasale al liquido che deve essere iniettato all’interno delle vene. L’inizio vero e proprio della perfusione avviene quando viene aperto il “”rubinetto”" posto sul tubetto del deflussore, che consiste in una piastrina metallica piegata in due per il lungo e poi trasversalmente, che con la sua angolatura rende più o meno veloce la caduta del liquido dalla bottiglia alla vena del paziente. L’infusione avviene sotto la spinta idrostatica esercitata dal liquido contenuto nella bottiglia per l’altezza alla quale è posto, sulla pianta della fleboclisi; se la bottiglia è posta troppo in basso rispetto all’altezza del punti d’infusione il passaggio del liquido cessa perché la pressione venosa eguaglia o supera la pressione esercitata dal liquido. La correttezza dell’inserimento dell’ago in vena viene confermata dalla facilità con la quale il liquido defluisce. In caso la fleboclisi si “”fermi”" occorre verificare che la bottiglia non sia troppo bassa; controllato ciò, che l’ago non sia fuori vena o che non sia posto ad una angolazione tale da andare ad occludersi toccando la parete interna della vena. In questo caso di s o è sufficiente cambiarne leggermente la posizione.